BATTERIA FIAMM per TRATTORE LANDINI

La casa della batteria Snc di Formica Antonio & C.

BATTERIA FIAMM 100AH
La Landini è una storica fabbrica di trattori agricoli, fondata a Fabbrico (Reggio Emilia) nel 1884.
Negli anni trenta del XX secolo divenne la principale fabbrica di trattori agricoli italiana, superando la FIAT.
Attualmente fa parte di Argo Tractors, a sua volta controllata dal Gruppo Industriale Argo.La storia di Fiat Trattori inizia nel 1918 quando lancia il primo trattore, il Fiat 702 con 30 cavalli[1]. Al modello 702 fanno seguito le varianti 702A, B e BN e i successivi 703B e 703BN[2]. Con queste varianti, prodotte fino al 1925, Fiat Trattori raggiunge il traguardo delle 2.000 unità prodotte.
Nel 1929 la fabbrica vendeva trattori a un ritmo annuale di oltre 1.000 unità.
Nel 1932 viene lanciato il primo trattore a cingoli europeo, il Fiat 700 C. Nello stesso anno, la produzione dei trattori viene spostata da Torino a Modena, dove viene fondata l'OCI (Officine Costruzioni Industriali)[3]. Il primo trattore prodotto nel nuovo stabilimento è il 702C da 28CV anziché da 35CV, molto più leggero della versione precedente[4]. Questo trattore rimane in produzione fino al 1950 e viene prodotto in 4.000 unità[5].
Nello stabilimento di Modena, Fiat produce il trattore cingolato con il modello Fiat 700 C, caratterizzato dalla grande capacità di trazione grazie ai cingoli che, inoltre, migliorano la stabilità trasversale nei pendii e diminuiscono il compattamento del terreno, specie se bagnato[6].
Nel 1933 Fiat rileva le OM (acronimo di Società Anonima Officine Meccaniche) che producono sia automezzi industriali sia trattori.
Nel 1939 nello stabilimento di Modena viene prodotto il primo trattore in serie, il Fiat 40 Boghetto; grazie all'invenzione di Fortunato Boghetto, il motore di questo trattore può funzionare con diversi carburanti (petrolio, gasolio, alcol, benzina, metano e gasogeno)[7].
Nel 1944, lo stabilimento di Modena è impossibilitato a produrre a causa della mancanza di materie prime e dell'occupazione nazista e viene dunque riconvertito alla riparazione e revisione dei veicoli militari. In questa situazione, l'ingegner Edmondo Tascheri, capo dell'ufficio tecnico, comincia a progettare un nuovo trattore cingolato più moderno della ormai superata Serie 40 Borghetto, grazie anche ad alcune foto di una trattrice russa che alcuni operai avevano portato dal fronte sovietico. Coadiuvato dalla connivenza dei collaboratori, l'ufficio tecnico cominciò la costruzione di un prototipo di nascosto ai controllori tedeschi. Il trattore Fiat 50 cingolato venne infatti prodotto dopo la Seconda Guerra Mondiale, a partire dal 1946, grazie anche al recupero delle macchine utensili che i nazisti avevano tentato di spedire in Germania senza successo perché fermati dai bombardamenti degli alleati[8].
Secondo dopoguerra [modifica | modifica sorgente]
Nel secondo dopoguerra (1949) nello stabilimento OCI di Modena comincia la produzione del Fiat 600 e delFiat 601 cingolato[9], caratterizzati dall'uso delle leve al posto del volante[10]. Con questi trattori le vendite decollano, con una ritmo di produzione di 1.832 mezzi all'anno.
Agli inizi degli anni '50 la Fiat stringe legami commerciali con la francese SIMCA, che dapprima fabbricava auto Fiat e in seguito i trattori su progetti Fiat.


Trattore Fiat 25R
Nel 1951, viene lanciato il Fiat 25R, una delle pietre miliari della produzione Fiat. Questo trattore innovativo, di colore arancione (il primo di una lunga serie di trattori fino al 1983) lancia la Fiat nel settore agricolo europeo. Prodotto in numerosi modelli con alimentazione a gasolio, ruotato o cingolato, stretto e industriale, da frutteto e forestale, fu prodotto in quasi 45.000 esemplari[11].
L'anno seguente vengono presentati i trattori OM, i trattori ad alte potenze. Il più venduto è il modello OM 35-40, prodotto anche in versione cingolata.
Nel 1956 viene lanciato il trattore cingolato Fiat 60, che sostituisce i vecchi Fiat 50. Con questo trattore Fiat si consacra primo costruttore al mondo di trattori cingolati.
Nel 1957 Fiat lancia il trattore più venduto degli anni '50, la trattrice FIAT 18 la piccola[12].
Nel 1959, viene lanciata l'evoluzione della Serie 18, la Serie 200, prodotta fino al 1965. Il modello 211 R è dotato di un motore diesel bicilindrico Fiat 615 di 1135 cm3 di cilindrata e sviluppa una potenza di 21 CV a 2200 giri. Il modello 211 Rb è dotato di un motore a benzina a 4 cilindri Fiat 103 di 1221 cm3 di cilindrata e sviluppa una potenza di 22 CV a 2300 giri. È un trattore adatto a piccoli appezzamenti di terreno, con cambio a 6 marce avanti e 2 retromarce, una velocità massima di 20 km/h e solo 900 kg di peso complessivo[13].
Nel 1957 la produzione dei trattori Fiat supera le 100.000 unità. L'anno seguente viene lanciato il trattore Fiat 411[14]; nel 1962 viene inaugurata la nuova serie Diamante[15], che consacra la casa italiana a livello europeo[16]. La serie "diamante" comprende i modelli 215, 315, 415, 615 e con marchio OM il modello 715. Questi modelli sono stati i primi trattori ad avere le marce sincronizzate, il blocco del differenziale e il dispositivo AMPLICUPLE, che si inseriva automaticamente tramite una leva sulla sinistra del posto guida. Era disponibile solo sui modelli 415, 615, 715'[17], che consacra la casa italiana a livello europeo[18].
Nei primi anni '60 commercializza col marchio OM i modelli OM 512, OM 513, OM 615 in diverse varianti, cui seguiranno con lo stesso marchio negli anni '70 i modelli OM 750 e OM 850.
Nel 1967 la serie "nastro d'oro" sarà un successo di tecnologia, prestazioni, consumi e affidabilità'[19], che consacra la casa italiana a livello europeo[20][21].
Nel 1968 nascono i modelli: 250, 450, 550, mentre con marchio OM arrivarono 650 e 850. Successivamente arrivarono anche 1000 e 1300 (Fiat); con questi modelli la Fiat si rivolge al mercato europeo e dopo quasi dieci anni diventerà leader in Europa con i modelli della SERIE 80.
Nei primi anni '70 la gamma si modifica e il modello 250 diventa il modello 300, nasce il 350 special e i modelli 480 e 500 sostituiscono il modello 450, per poi evolversi in 540 special. Sempre negli anni 70 quando era già nata la serie 80, l'850 divento' FIAT 850 super portandosi a 95 cv, il 1000 ebbe la stessa cura (super) portandosi a 110 cv,il 1300 super arrivo'a 150.


Trattore FiatAgri 80-75 cingolato
Dagli anni '70 agli anni '90 [modifica | modifica sorgente]
Nel 1975 Fiat Trattori acquista il 20% di Laverda SpA fondata da Pietro Laverda nel 1873, Società che si occupa sin dalla nascita di mietitrebbie. Sempre alla metà degli anni '70 viene lanciata la Fiat serie 80 con i modelli (a 3, 4, 5 e 6 cilindri): Fiat 580, Fiat 680, Fiat 780, Fiat 880, Fiat 880/5 (5 cil.), Fiat 980, Fiat 1180, Fiat 1280, Fiat 1380, Fiat 1580 e il top Fiat 1880. Questi trattori sono stati i primi al mondo ad avere una piattaforma sospesa su silent blocks e una cabina dal design incorporato col trattore, opera di Pininfarina[22]. In questi anni la Fiat Trattori superò quota 86.000 trattori prodotti nell'anno 1976[23] e ben 50.000 esemplari esportati rispetto ai 15.488 del 1955.
Tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta, importa in Italia con il marchio Fiat Concorde alcuni modelli a basso prezzo, prodotti in Argentina: 700E, 900E, 1100E e 1100E Dt. Sempre nel periodo e nell'ottica della medesima linea politico/commerciale costruisce nell'ex Jugoslavia e in Romania alcuni modelli a 2 Rm (300; 420;480) che poi commercializzerà anche in Italia. Detti mezzi si distingueranno soprattutto per la scarsa affidabilità dovuta in gran parte nel pessimo assemblaggio delle parti meccaniche. Con l'espansione della meccanizzazione, alcune macchine agricole cominciarono ad essere utilizzate anche nell'edilizia. I modelli 70C, 80C, 90C e 100C, che servivano per l'aratura, con poche modifiche strutturali diventano le pale cingolate AD3, AD4, AD5, AD6, AD7, AD9, AD1O, AD12, AD14, AD18, AD20. Nel 1974, la Fiat si unì all'americana Allis-Chalmers dando vita alla Fiat-Allis per fabbricare una linea di cingolati prodotti in Brasile, Stati Uniti e Italia, terne a ruote (Stati Uniti e Inghilterra), scavatrici (Italia e Brasile), livellatrici e ruspe (Stati Uniti)[24].
A metà degli anni 90, Fiat si unisce con HITACHI diventando produttore di macchina movimento terra con il nome Fiat-Hitachi. Fiatallis continuò a vendere con il proprio marchio in America Latina.
Dal 1979 al 1983 Fiat si lancia nella produzione di trattori di grandi potenze affiancandosi all'americana Versatile, nascono così i Fiat-Versatile Serie 44: 44-23, 44-28, 44-33, 44-35 da 230, 280, 330 e 350CV venduti con marchio Fiat in Europa e Versatile in America, Messico e Australia[24].
Nel 1977 la produzione Fiat superò quota 1.200.000 trattori dalle sue origini[25].
Nel 1981 Fiat rileva Laverda SpA e comincia la produzione di mietitrebbie per Fiat Trattori[26].
Nel 1982 Fiat lancia la nuova Serie 66 con modelli da 45 a 80CV, definiti i "giornalieri" perché potevano svolgere qualsiasi lavoro quotidiano delle piccole e medie imprese. Questa serie venne venduta anche con marchio Hesston negli Stati Uniti e successivamente anche come Ford e come New Holland fino al 2003[27].
Nel 1977Fiat rileva la società Hesston, leader nel settore della fienagione in America[28][29], la Braud, leader nella produzione di vendemmiatrici, e l'italiana Agrifull, specialista nei trattori di piccole dimensioni. Fiat Trattori diventa così FiatAgri[30] e cambia la livrea, da arancione a rosso bordeaux, che caratterizzerà tutti i nuovi trattori[31]. Con l'acquisto di Hesston e Braud, FiatAgri inizia a produrre anche macchinari per la fienagione (presse, trinciacaricatrici) e mezzi vendemmiatrici. I marchi Hesston e Braud rimangono sulle fiancate dei loro mezzi agricoli



La casa della batteria
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